Saluto augurale del Dirigente Scolastico
Mi sono diplomato nel 1977 presso il Liceo Classico F. Stabili. E’ quindi una grande soddisfazione per me tornare in questa scuola ora ampliata al Liceo E. Trebbiani. E non solo perché mi accingo a respirare di nuovo il “profumo” di spazi (aule, laboratori, ecc.) a me noti e che inevitabilmente suscitano ricordi e rimpianti. Infatti, tutta la mia formazione, inclusa quella universitaria, e gli anni di insegnamento svolti presso il Liceo Scientifico “A. Orsini” mi hanno fatto apprezzare quella liceale come la dimensione scolastica autentica: il liceo non addestra all’esecuzione di compiti, esige dagli studenti un duro impegno nello studio e ne promuove la libertà. Sicché la “missione” di una scuola di questo tipo coincide con il compito educativo come tale, la formazione della persona. Orbene, nella contemporaneità proprio di questa formazione si ha bisogno non solo per essere ma anche per affrontare un mercato del lavoro in costante evoluzione: solo chi sa pensare, cioè sa valutare le circostanze, è capace di “muoversi” nella complessità del reale, di non “subirlo” ma di cogliere le opportunità che fornisce.
Il mio augurio agli studenti del Liceo Classico “F. Stabili - E. Trebbiani” è, appunto, che, grazie all’occasione che la scuola fornisce loro, imparino a pensare. E l’occasione è certamente rappresentata dall’insegnamento che viene impartito: infatti, «la funzione docente è intesa come esplicazione essenziale dell’attività di trasmissione della cultura, di contributo alla elaborazione della stessa e di impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione umana e critica della loro personalità.» D.lgs. 297/94, art. 395, comma 1. Auguro, pertanto, agli insegnanti di essere all’altezza del compito che la Legge assegna loro, perché solo in quanto essi tentano di svolgere la loro funzione gli studenti hanno occasione di formarsi culturalmente e criticamente.
A tutti i componenti della comunità scolastica (studenti, rappresentanti dei genitori, docenti, personale A.T.A.) auguro infine un anno di sereno e proficuo lavoro.
Arturo Verna
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